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martedì 16 maggio 2017

GIORNATA DI PREVENZIO SUL CANCRO CON INIZIATIVA AIRC



Pevenzione sul cancro 

PIETRAPERZIA. Su iniziativa della presidente dell’AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro)  professoressa Ketty Palascino ieri in piazza Vittorio Emanuele si è svolta una campagna di sensibilizzazione a sostenere la lotta contro il cancro, dove i cittadini hanno contribuito con una offerta di quindici euro e hanno ricevuto in omaggi una aggraziata azalea.

L’AIRC in paese fu fondato 25 anni fa dalla nobil donna Franca Mendola. La sezione viene gestita dalla professoressa Ketty  Pergola, che nel tempo ha portato avanti numerose iniziativa di prevenzione. Le azalee donate sono state un centinaio. Il team di lavoro che ha collaborato la presidente Palascino è formato da Giovanna Di Romana, Lina Biondo, Maria Di Gloria, Giovanna Guarnaccia, Maria Pagliaro, Ausilia Vitale, Genoveffa Sardo, Franca Lanza, Giovanna Falzone, Carmela Arcidiacono, Maria Potenza, Borina Piccicuto, Nilla Ballati, Antonietta Nicoletti, Giovannella Mendola, Maria Bertini.

“Anche quest’anno – dichiara la presidente Ketti Palascino -  in occasione della festa della mamma e della donna, ha celebrato la “giornata delle Azalee” ossia un impegno di solidarietà per la prevenzione del cancro.  Nella giornata di ieri è stato distribuito un opuscolo operativo di prevenzione intitolato “Rendiamo il cancro sempre più curabile”.

“Un tempo – afferma la presidente Ketty Pergola - la diagnosi di cancro suonava come una delle più minacciose. Oggi, per molti pazienti il traguardo è assai più roseo anche quando i medici non sono in grado di guarire del lutto dalla malattia, però possono intatti curarla. Curare e guarire non sono sinonimi. Guarire significa eliminare definitivamente, e per sempre una patologia, mente la cura consente di tenerla a bada (a volte per moltissimi anni) anche quando al momento la medicina non sa eliminarla del tutto”.

“La cronicizzazione dì molti tumori – conclude la professoressa Ketty Palascino - un tempo mortali è oggi una realtà positiva, con la quale i pazienti devono imparare a fare i conti. Restare sotto osservazione o sottoporsi regolarmente a cicli di terapia, a volte per lunghi periodi di tempo, non significa necessariamente vivere da malati. Con l’aiuto dei medici ma anche, se necessario, di uno psiconcologo, è possibile riprendere a fare una vita del tutta normale; poiché spesso i tumori possono ripresentarsi anche a distanza di anni. Per ogni tipo di tumore esiste un periodo standard di remissione (in genere 5 o 10 anni) dopo il quale si può, con ragionevole certezza, dichiarare il paziente guarito”.

Giuseppe Carà