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martedì 27 settembre 2016

Discriminati cantieri forestali di Pietraperzia e Barrafranca. Incisivo interevento della UIL


Discriminati cantieri forestali di Pietraperzia e Barrafranca. Incisivo interevento della UIL


 ENZO BONGIOVANNI SINDACALISTA UIL

PIETRAPERZIA. Discriminati cantieri forestali di Pietraperzia e Barrafranca: incisivo interevento della UIL. Nel distretto sud della provincia Enna che comprende i comuni di Aidone,  Piazza armerina, Barrafranca e Pietraperzia sono stati avviati cantieri di lavoro forestale per i 78ottounisti; purtroppo si ha una discriminante: i cantieri sono stati avviati solamente per Aidone e Piazza Armerina, mentre l’assessorato regionale  all’agricoltura non ha approvato cantieri per Barrafranca e Pietraperzia. In questa fascia sono iscritti nel distretto 199 braccianti agricoli. Dopo che vengono avviati gli operai di Aidone e Piazza Armerina, per i restanti posti liberi verranno avviati operai degli altri due comuni e ne saranno assorbiti circa 70; costoro per arrivare al posto di lavoro dovranno servirsi di mezzi propri e quindi sono soggetti a costi onerosi.
Da domani scenderanno in territorio di Pietraperzia i 101unisti ed i 151unisti; questi erano stati sospesi. I 101unisti avevano fatto 46 giorni di lavoro e ne devono fare ancora 55; mentre i 151unisti avevano fatto 100 giorni di lavoro e ne dovranno fare altri 51 giornate. Domani incominceranno a lavorare nei cantiere di Aidone e Piazza Armerina i 78 unisti.
Per l’apertura dei cantieri a Pietraperzia e Barrafranca a favore dei 78unisti  è intervenuto il segretario della UIL  locale Enzo Bongiovanni che dichiara: “Il nostro sindacato è intervenuto a livello provinciale e regionale affinché vengano approvati cantieri per Pietraperzia e Barrafranca e quindi consentire che i 78uniti possano lavorare nei propri comuni e quindi evitino di affrontare spese di viaggio”.
“I forestali – conclude Enzo Bongiovanni - sono sempre allo stato precario e si aspetta una legge regionale di stabilizzazione. Ogni anno per fare le giornate dovute  è un calvario affinché possano fare le giornate spettanti per diritto”.
Giuseppe Carà